Dopo un passaggio al Municipio di Koper-Capodistria in Slovenia il 26 febbraio la Seconda Marcia Mondiale per la pace e la nonviolenza arriva finalmente in Italia.
Il programma del passaggio della Marcia nella zona di Trieste è stato fortemente ridimensionato a causa delle ordinanze emesse per l’emergenza coronavirus: così come a Umago (Croazia) e a Pirano (Slovenia) non è stato possibile incontrare i ragazzi delle scuole a Muggia e a Trieste (erano previsti 500 ragazzi nell’aula Magna dell’Università degli studi) ed è stato annullato un convegno pubblico dove si sarebbe parlato di disarmo nucleare e scelte etiche per la pace.
In tarda mattinata l’equipe base è stata ricevuta in forma privata al Municipio di Muggia dal sindaco di Muggia Laura Marzi, successivamente la delegazione si è spostata al Municipio di Dolina-San Dorligo della Valle dove è stata ricevuta (sempre in forma privata) dall’assessore per l’ambiente, territorio, urbanistica e trasporti Davide Štokovac.
Successivamente il gruppo si è spostato presso il parco di San Giovanni (ex ospedale psichiatrico, poi aperto alla città) dove, in una cerimonia privata davanti al kako di Nagasaki, Alessandro Capuzzo, del comitato organizzatore locale, ha ricordato la figura del psichiatra nonviolento Franco Basaglia con il supporto dell’interprete Ada Scrignari.
Sono intervenuti inoltre Roberto Mezzina, ex direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste e i due attori Pavel Berdon e Giordano Vascotto dell’ “Accademia della Follia”. También estaban presentes Roberto Mezzina, ex director del Departamento de Salud Mental de Trieste y los dos actores Pavel Berdon y Giordano Vascotto de la “Accademia della Follia”.
Il secondo in particolare ha riportato la sua esperienza quando da ragazzo si ritrovava rinchiuso nell’ospedale psichiatrico, prima appunto della riforma Basaglia, riforma che poi ha permesso anche a lui di avere una vita normale e di trovare un lavoro al di fuori dell’ex ospedale.
La delegazione si è poi spostata verso il centro di Trieste in visita verso i “luoghi della memoria” dove singole targhe commemorative ricordano gli orrori compiuti dai nazifascisti e in Piazza Oberdan un monumento ricorda due “fidanzatini” uccisi dai nazisti.
Nei vari punti i “marciatori” hanno lasciato corone e mazzi di fiori.
La giornata si è poi conclusa in un incontro con gli amici triestini della 2a Marcia Mondiale dove il promotore della Marcia, Rafael de la Rubia, ha condiviso le sue esperienze dei paesi che ha visitato.
Al termine il “Comitato per la pace, convivenza e solidarietà Danilo Dolci” ha voluto omaggiare i 5 marciatori con le bandiere della pace bilingui italiano e sloveno prima di partire per la tappa successiva: Fiumicello-Villa Vicentina, comune a 50 km da Trieste.